giovedì 19 gennaio 2017

Una piccola libreria a Parigi, Recensione

Salve! Finalmente la prima recensione del blog! 🎉🎊
Oggi vi presento un libro che mi è stato regalato per il mio compleanno, quasi un anno fa, ed è un caso un po' particolare... leggendo capirete il perché!

 “Un libro è al tempo stesso medico e medicina. Formula una diagnosi ed è terapia. Associo il libro giusto a un determinato dolore: è così che vendo i libri.”

Il libro che ho scelto è…

Una piccola libreria a Parigi 
di Nina George, pubblicato da Sperling & Kupfer

TRAMA: 

Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la «Farmacia letteraria»: per lui, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora lui vive da solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la portinaia che sa tutto di tutti, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora tradita e abbandonata dal marito. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro, per tutti tranne per se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.


RECENSIONE:

Un viaggio inaspettato è ciò che coinvolgerà Jean Perdu e la sua Farmacia Letteraria. Lui, parigino amante dei libri, vive nel ricordo dell’affascinante Manon, una donna che lasciò alle spalle la sua terra di origine per il brivido dell’avventura. L’uomo passa le sue giornate nella sua particolare libreria galleggiante, consigliando libri speciali ai suoi clienti-pazienti. Tiene molto a cuore la sua peculiarità che pare funzionare solo sugli altri. 

“[…] Possedeva quella che suo padre aveva soprannominato ‘trasmiranza’. «Tu percepisci e vedi attraverso la maschera dietro cui si nascondono in molti. Riesci a capire tutto quello che li preoccupa, quello che sognano e quello che manca loro.» Tutti hanno un talento, la trasmiranza era il suo.”

Jean nasconde la solitudine e l’amara tristezza sotto una scorza dura e indifferente. Vive trascinandosi, come un vecchio giocattolo che si sforza di mantenere il suo ruolo. Eppure non è solo: amici vecchi e nuovi compariranno accanto a lui e il mistero di Manon abbraccerà anche il loro futuro. I colori della Provenza, il cibo italiano e le chiacchierate sotto il cielo stellato vi culleranno a bordo della Farmacia Letteraria. Tra libri e gatti troverete Jean, assorto nei suoi ricordi, che tenta una missione al limite dell’impossibile. 

Ora devo parlarvi con sincerità. Mai, ma proprio mai, mi era capitato un caso di lettura simile. Ma questo libro, cos’ha di tanto diverso? 
Semplice, lo taglierei volentieri a metà. 
Lascerei assolutamente intatto tutto ciò che riguarda i libri e il percorso interiore di Jean, le emozionanti descrizioni paesaggistiche e l’imbranataggine del giovane scrittore, per non parlare poi dei tanti personaggi curiosi che fanno sfondo al libro. In queste parti la scrittura è curata, piena di dettagli e mostra al lettore le piccole cose che rende speciale la Provenza, e in generale, la Francia. Ad esempio, li conoscete i 13 dolci di Natale?

“I librai non dimenticano mai che i libri sono un mezzo per esprimersi, per cambiare il mondo e far cadere i tiranni. Quando Monsieur Perdu li guardava, non vedeva solo storie, il loro prezzo e un pronto soccorso per l’anima. Vedeva la libertà su ali di carta.”

Non riesco a sopportare però certe cadute di stile. Alcune parti sembrano scritte da due persone diverse. Mia cara scrittrice, non puoi passarmi da delle citazioni accuratamente incastonate nella lettura a una visione buttata giù alla cavolo del legame fisico dei due protagonisti. E poi vorrei puntualizzare che un cliché come quello del giovane che, ad ogni donna che passa, si innamori perdutamente per un breve periodo di tempo per poi cadere succube ai piedi di un’altra passante è di pessimo gusto, soprattutto se ripetuto in maniera continua per tutto il libro, è un’odiosa crepa nella narrazione. 

Belle e molto apprezzate sono invece le aggiunte alla narrazione: la mappa, le ricette e i suggerimenti di lettura di Jean. 😄

“Volevo dedicarmi a quegli stati dell’animo che non hanno lo status di malattia e che i dottori non degnano di attenzione. Tutte queste timide emozioni, i moti interiori, a cui nessun terapeuta si interessa perché probabilmente troppo piccoli e incomprensibili.”

Ricapitolando:

 Ambientazione  4/5
Sviluppo personaggi 2.5/5
Sviluppo trama 3/5
Originalità 4/5
Consigliato? Nì. 
Se vi piacciono viaggi, libri o relazioni passionali è un libro che fa per voi. Lettura adatta anche per chi ha bisogno di trovare delle risposte, o per chi non è troppo pretenzioso o puntiglioso.

Valutazione finale 3/5 non male, lettura piacevole.

Ps. Io non avrei scelto quel titolo, avrei preferito qualcosa come “Il viaggio della farmacia letteraria”, “Il mistero di Manon” o “Jean il medico dei libri”. Anche la copertina non la trovo molto adatta, quelle pagine che volano trasportate da un vento che non muove di un millimetro il vestito della modella… mah. 😕
Questo libro non mi ha convinta del tutto, ha molti pregi e altrettanti difetti. E voi, lo avete letto? Vi è piaciuto? Scrivetemi il vostro parere in un commento 😊 

A presto
❥Dream


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